
Learning to Learn, Imparare ad imparare.
Dalle teste ben piene alle teste ben fatte.
Ciao, sono Giorgio Cingari, con quest’articolo vorrei presentarti il nostro progetto di blogging sul sito paesedellemeraviglie.info. L’idea è nata per rispondere alle tante domande che giornalmente riceviamo dai genitori dei bimbi che seguiamo.
Noi come associazione siamo presenti sul territorio di Taormina, in Sicilia, già da diversi anni con uno spazio di ludoteca educativa chiamato “Il paese delle meraviglie”. Accogliamo bimbi da uno a tre anni utilizzando il gioco come motore dello sviluppo del bambino, oltre a fornire un aiuto di tipo pedagogico alle famiglie.
Occupandomi della relazione con i genitori molti mi chiedono un metodo o delle regole per approcciarsi ai propri figli nella maniera giusta.
Bene, nei prossimi articoli mi occuperò del mondo dell’infanzia provando a dare qualche spunto di riflessione a voi genitori in questo progetto condiviso che è la sana crescita dei bambini.
La giusta direzione…
Per capire qual è la giusta direzione da intraprendere quando ci poniamo il problema dell’educazione, più essere utile dare qualche nozione su come si sta evolvendo e trasformando la nostra vita in relazione con il mondo che ci circonda. Tutto parte dalla life long Learning cioè l’imparare per tutto il corso della vita, questo concetto che si sente dire sempre più spesso e che effettivamente spiega bene il tempo che stiamo vivendo: L’esplosione delle tecnologie digitali, i big data e le scoperte scientifiche, la massimizzazione dell’accesso alla conoscenza tramite gli smartphone, la globalizzazione impongono nuovi modi di pensare e di imparare e ci suggeriscono di focalizzare l’attenzione sul modo in cui i processi educativi dovrebbero essere impostati per rispondere alle nuove esigenze e competenze richieste nel lavoro, nello studio, nella vita di tutti i giorni per gli adulti e per i bambini.
Nel giro di una manciata di anni, se paragonati all’intera storia umana, si è passati dalla testa ben piena dell’Illuminismo e dell’Encyclopédie alla testa ben fatta del mondo di oggi.
Le competenze cambiano forma, diventano quindi da contenuti, contenitori della competenza principale che è l’imparare a imparare (Learning to Learn) cioè la flessibilità degli apprendimenti, la capacità di porsi davanti ad una mole impressionante d’informazioni di selezionare e organizzare gli apprendimenti e quindi di adattarsi per risolvere nuove sfide e problemi sempre più complessi. Tutto questo investe gli adulti e i bambini cambiando profondamente i paradigmi di relazione sin dai primi anni di vita del bambino.
Il mondo dei bambini
Per iniziare questo percorso assieme farò alcune premesse sul mondo dei bambini, sul gioco e sul come si gioca e ci si relaziona con loro.
Il gioco per i bambini è una cosa seria, è come un lavoro ed è il miglior modo che abbiamo per entrare in relazione empatica con loro e insegnargli qualcosa. E’ assolutamente vero che i bambini se inseriti nel giusto ambiente riescono da soli ad apprendere, magari per prove ed errori, però non sempre i giochi sono autocorrettivi e poi è stato dimostrato che la nostra presenza che fornisce continuamente modelli di gioco convenzionali, adattivi e coerenti stimola l’imitazione spontanea che è un altro importantissimo modo per imparare. Inoltre la presenza di una figura adulta quale compagno di gioco promuove la tendenza spontanea a interagire con gli altri. Tutto ciò però, è vero se la relazione è autentica, rispettosa dei tempi del bambino, paritetica, in una parola…di qualità. Come si fa a capire quando nella relazione col bambino stiamo andando bene e quando invece dobbiamo modificare qualcosa nel nostro approccio? Bene, nel prossimo articolo vi darò qualche indicazione pratica sul come
impostare un’attività di gioco condiviso con i bambini per un’interazione di qualità che massimizzi gli apprendimenti e la loro motivazione.